Fermarsi per ricordare

Questa mattina le scuole erano chiuse e i miei bambini sono venuti in libreria con me. Entrando, il più grande, nota la vetrina e mi chiede: <<Mamma, perchè hai la vetrina con libri solo sulla Seconda Guerra Mondiale?>> <<Perchè il 27 Gennaio è la Giornata della memoria>>. Non ha risposto, lui di solito "sa tutto" e avrebbe detto qualcosa come "Ah è vero" oppure "sì lo so", approfondendo con parole sapienti. Invece niente, nessuna parola da "Professore". Forse perchè ha intuito, ma non ha messo ben a fuoco, in fondo quella parte di storia non l'ha ancora studiata, anche se ogni tanto, in piccolo, l'argomento è stato toccato a casa.

Allora, prima di mettermi al computer, a sistemare libri e scaffali e farmi prendere dagli ordini, ho preso un libro dalla vetrina e ho iniziato a leggerlo ai miei bambini.

Ho preso "Una divisa per Nino" perchè Nino è un bambino come altri, come loro, un bimbo che pensa e crede, ma non conosce e poi sceglie. Ed eccolo lì, il mio piccolo professore di 11 anni, Jacopo, torna a farsi prendere dai fatti e a commentare ogni pagina, perchè conoscere gli piace. Maria Matilde invece è più piccola, rimane in silenzio, si distrae, la guerra le fa paura, ma è voluta andare comunque fino in fondo.

Se la scuola fosse stata aperta, forse non avremmo avuto modo di prenderci questo momento, un momento per RICORDARE. Forse chi si ferma non è perduto, forse lo è chi dimentica.

Lo trovate qui -->  Una Divisa per Nino